Servono 11 giorni per attraversare un paese, varcare un confine, raggiungere la meta: oltre 250km di scoperta attraverso il Portogallo e la piovosa Galizia, dove l’umidità arriva fino a corrodere anche le convinzioni più forti. Il Cammino Portoghese è una bellissima esperienza di viaggio, da vivere passo dopo passo!
Le nostre 11 tappe non sono le uniche, il viaggio è alla portata di tutti e ci sono molti punti dove fermarsi a riposare o dormire per ripartire il giorno dopo.
Per questo motivo consigliamo di fornirsi di una guida aggiornata che riporti tutti i punti di appoggio lungo il percorso. In questo modo si eviterà sempre di sentirsi smarriti o insicuri. Nel post “Una famiglia sulla via di Santiago” raccontiamo i nostri preparativi.
Se volete raggiungere Santiago partendo da Porto, oltre al Cammino Portoghese Centrale, esistono diverse varianti. Una interna che si snoda a partire da Pontevedra, la Variante Espiritual; e due lungo la costa, il Cammino della Costa e la Senda Litoral.
Ecco le nostre tappe del Cammino Portoghese Centrale:
1. Porto – Rate
23,5 km
245 m di dislivello in salita
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Percorso facile ma tappa lunga, la campagna fuori Porto si fa subito verde e piacevole. Si incontrano i primi ponti romani, molta acqua, fiumi e torrenti. L’arrivo in paese è piacevole e l’Albergue S. Pedro De Rates è uno dei più belli e autentici di tutto il cammino.
2. Rates – Barchelos
17,5 km
300 m di dislivello in salita
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Da Rates a Barchelos attraverso i primi boschi di Eucalipto e le dolci colline portoghesi.
Merita una deviazione il Convento da Franqueira, un’oasi di pace in mezzo ai boschi profumati. Barcelos, la meta di oggi, è tutta da scoprire. Abbiamo dormito presso l’Albergue Amigos da Montanha. Consigliatissimo: una struttura nuova e moderna, pulita e confortevole, sede dell’associazione alpinistica locale che qui ha realizzato la sua sede con tanto di pareti per arrampicata al coperto e palestra technogymn.
3. Barchelos – Vitorino
25,6 km
396 m di dislivello in salita
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Una giornata attraverso le campagne portoghesi! Alla fine del percorso siamo stati ospitati dai gestori di un ristorante nella casa di famiglia sopra al locale! Provare Casa da Viana per credere, impossibile evitare qui i vecchi ricordi da “casa della nonna”. Piscina inclusa!
4. Vitorino – São Pedro Da Rubiães
29,2 km
465 m di dislivello in salita
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Superata l’incantevole “Ponte da Lima” col suo mercato all’aperto sul fiume e il lungo ponte romano, si cammina quasi sempre su sentieri tra le colline. Da Portela Grande in poi inizia il dislivello principale, circa 400m, lungo un sentiero roccioso che si snoda dentro un bosco. Qui si trovano attaccati agli alberi centinaia di sacchetti per la raccolta della resina: molto suggestivo! L’umidità e il tempo preannunciano la Galizia che si avvicina. Ci fermiamo all’ostello “Escola” a Rubiaes: grande, organizzato e pulito, con una comoda corte interna.
5. São Pedro Da Rubiães – Valença
26,4 km
1300 m di dislivello in salita
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Questa è l’ultima tappa interamente in Portogallo. Valenca ripaga delle fatiche con la sua rocca da cui si domina tutta la pianura circostante e la sorella spagnola Tui, al di là del Minho.
Merita una segnalazione la Posada Teotonio, l’albergo più chic della città, tutto sommato abbordabile, posizionato proprio sul belvedere della rocca, dalle cui stanze si gode una vista impareggiabile. Ci siamo regalati una sera di riposo comoda e siamo stati ripagati da una colazione indimenticabile!
6. Valença – Porriño
21,6 km
238 m di dislivello in salita
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Passato il punte di ferro sul Minho si entra in Spagna! Da Tui, sul fiume, con la su apossente cattedrale, attraverso le campagne si arriva a Porrino. Obbligatoria la nuova deviazione che evita una lunga parte del vecchio percorso attraverso la zone industriale del paese. Siamo in Galizia e iniziano a comparire i primi caratteristici granari sopraelevati in granito (horreo) a fianco le case. A Porrino si percepisce per la prima volta l’aumento del flusso di pellegrini dovuto alla distanza ravvicinata. Attenzione che l’albergue può essere pieno in alta stagione.
7. Porriño – Cesantes
19,8 km
348 m di dislivello in salita
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Non ci fermiamo a Redondela, un’altra località piacevolissima ricca di storia e stradine caratteristiche per arrivare fino a Cesantes, un borgo a ridosso della bellissima baia di Vigo. Abbiamo voglia di mare! La spiaggia si stende larghissima lungo la grande baia. Le famiglie locali qui vengono a giocare al tramonto.
“Antolin” è il nome di un albergo locale che rievoca vecchie locande eleganti degli anni 60 oggi decadute: offre la possibilità di una cena preparata e servita con cura. Consigliato.
Alloggiamo invece al Refuxio de la Jerenzana, un ostello per pellegrini pulitissimo, allegro, gestito con cura, a pochi metri dal cammino, sulle colline sopra alla baia.
8. Cesantes – PonteVedra
19 km
345 m di dislivello in salita
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Dalla ridente Cesantes a Pontevedra attraverso strade e sentieri immergendosi nel territorio Galiziano, spesso grigio e piovoso. Bella la meta di questa tappa con il suo delicato “Slow city Hostel” dove abbiamo trovato un riparo di qualità dalle piogge insistenti.
9. Pontevedra – Caldas De Reis
21,6 km
240 m di dislivello in salita
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Galizia profonda in questa tappa sotto la pioggia tra Pontevedra e la decadente Caldas De Reis, che un tempo fu probabilmente amata località termale e oggi lotta per resistere ai flussi economici che la ignorano.
10. Caldas De Reis – Teo
30,3 km
332 m di dislivello in salita
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Dalla umida Caldas De Reis con le sue terme decadenti a Teo, ultima tappa prima dell’arrivo ormai prossimo. A Teo sosta presso la Parada de Francos, dove sotto una spianata di quercie ci siamo riposati prima dell’ultima tappa.
11. Teo – Santiago
12,9 km
319 m di dislivello in salita
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Gli ultimi boschi e poi finalmente l’arrivo a Santiago e alle sue vie invase dai pellegrini, turisti e studenti!
A Santiago è d’obbligo fermarsi qualche giorno.
La città trasuda storia. Ogni corte nasconde un’abbazia, una biblioteca, un luogo da scoprire. Non ci sono solo i pellegrini (davvero tanti!) a popolare la città ma anche una nutrita popolazione studentesca delle università che la rende vivace e piena di posti dove andare la sera.
Fuori dalla cinta urbana merita una visita la colossale Cidade da Cultura de Galicia, un progetto faraonico disegnato da Peter Eisenman, dove il governo galiziano ha pensato di realizzare una “casa” della conoscenza e della creatività del paese.