Risveglio presto e difficile: gli altri pellegrini sono già in fermento dalle 6 del mattino. Ormai è una corsa a chi parte prima per arrivare a destinazione ed accaparrarsi i posti in ostello. Che stress … sembra di rivivere il film “Rat Race, la corsa più pazza del mondo” in versione Santiago.
Anche gli elementi sono avversi: piove e continuerà per tutti i 26km che ci aspettano verso Gernika, su e giù per le montagne dell’interno basco.
Iniziamo a camminare sotto l’acqua e appena le case si diradano a Tommaso parte l’emicrania da umidità, a Pietro il male ai piedi e a me il ciclo.
Dopo pochi minuti arriva la catarsi. In un ultimo tentativo di razionalizzazione, dopo una serie di colorite esternazioni che ci vedono tutti protagonisti, richiamo la truppa alla necessità di pianificare la giornata.
Tommaso mi guarda e dopo qualche secondo di silenzio mi chiede a denti stretti se voglio pianificare come ci esporremo alla pioggia camminando per i 25km successivi.
Inizia a ridere Pietro per primo e non riusciamo più a smettere. Nessuno vuole mollare e tutto viene ridimensionato dove merita.
È così che tra uno scherzo e l’altro arriviamo alla Collegiata di Zenarruza, un affascinante monastero del XI secolo dove ci ripariamo per qualche minuto.
La strada è lunga e si insinua tra i monti lungo strade antiche. Molte case che incontriamo sembrano essere state costruite da oltre mille anni, i boschi sono fitti e verdi con i tronchi quasi rossi, il sottobosco ricoperto di felci, il sentiero di menta.
La pioggia non ci lascia veramente mai, ed è così che, ai 20km, quando troviamo una famiglia che ha allestito un ostello in una vecchia casa basca sulla cima di una collina, decidiamo di fermarci.
All’interno troviamo qualche viso conosciuto, non siamo stati gli unici a cercare ristoro prima del previsto!
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del Cammino del Nord:
Giorno 07
Da Olabe a Eskerika
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del Cammino del Nord:
Giorno 05
Da Deba a Markina