La sveglia stamattina è scandita da due oche grigie che litigano per la colazione. Nella stanza dell’albergue invece, il vocione di un pellegrino spagnolo comunica alla moglie ogni singolo oggetto che sta inserendo nel suo zaino. Sono le sei.
Ci prendiamo il nostro tempo e ci avviamo verso il percorso che costeggia le scogliere a picco sull’oceano dove una volta c’erano le miniere di ferro della Cantabria.
Sole, brezza, mare, tutto sembra perfetto.
Presi dall’entusiasmo prendiamo una deviazione dal sentiero principale che ci dovrebbe far continuare lungo lungo la costa. Non è una scelta felice. Sotto il solleone ci troviamo a scalare le scogliere lungo la statale cucinati dal calore dell’asfalto con le macchine che ci scorrono a fianco. Dopo qualche chilometro un segnale ci invita a scendere la scogliera lungo un piccolo sentiero che promette di portarci a un albergue con Spa e piscina. Il sentiero si rivela un’altra avventura.
Un’avventura all’indiana Jones, con rovi da tagliare col machete ovunque e scivoloni nel fango. Dopo 20 minuti nei quali ci facciamo strada con i bastoncini attraverso la vegetazione arriviamo ad un’apertura con spiaggia e mare azzurro, ma nessuna traccia dell’albergue.
Ci fermiamo più avanti a Castro Urdiales: una deliziosa cittadina sulla costa Cantabrica, perla del turismo spagnolo decaduta, con un passato storico di commerci importante. La città vecchia pullula di vita: si sta preparando la vigilia di Ferragosto, momento centrale della settimana grande. Per strada passano le maschere giganti della processione che interpretano miti sacri pagani mentre nella cattedrale gotica a picco sull’oceano si celebra la messa.
I ragazzi del paese e stanno allestendo i banchetti con poderose provviste di alcolici di ogni tipo. Sarà una notte brava!
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del Cammino del Nord:
Giorno 11
Da Castro Urdiales a El Pontarron de Guriezo
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del Cammino del Nord:
Giorno 09
Da Bilbao a Pobeña