Sveglia con più calma stamattina, ci mettiamo in marcia verso Noja e dopo pochi minuti siamo già fuori dal paese.
Imbocchiamo un sentiero nel bosco che costeggia la costa che ci porterà alla Playa de Berria. La spiaggia è semi deserta, bellissima, ci sono solo 2 gruppi di scuole di surf che fanno riscaldamento prima di iniziare a cavalcare le onde dell’oceano… ma scusa, quali onde? Oggi il mare è una tavola!
Attraversiamo la spiaggia sul bagnasciuga e ci arrampichiamo sul promontorio che la divide dalla Playa de Trengandin. Si apre una vista strepitosa a 180 gradi sul mare cantabrico. Il sentiero di sabbia che oltrepassa il promontorio è un via vai di pellegrini, corridori e ciclisti con bici in spalla. Ciclisti? Chissà dove andranno…
Arrivati al mirador appaiono gli oltre 5 km di sabbia fina che portano a Noja, piccola località balneare anni ‘70. Il mare è cristallino, la voglia di fare un bagno è irresistibile.
Via scarpe e calzini e ci tuffiamo, siamo ancora una volta stupiti dai colori e dalla bellezza. Sembra di stare ai Caraibi.
Ancora bagnati, in costume e a piedi scalzi ci rimettiamo in marcia. Il nostro ingenuo intento è quello di farci tutti i 5 km con i piedi nell’acqua. Errore! Dopo 2 km siamo distrutti, gli zaini cominciano a pesare il triplo e le articolazioni gridano pietà!
Al terzo chilometro decidiamo di proseguire sulla carretera, nel frattempo la città si è svegliata è riversata in spiaggia. Il bagnasciuga sembra piazza San Marco durante il carnevale: troppa gente, troppo caldo e troppo male ai piedi.
Entriamo a Noja dove la cattedrale è dedicata a San Pedro. È l’ultima tappa del nostro cammino. Pietro annuisce con un malcelato sorriso.
Il nostro ultimo timbro sarà quello di San Pedro de Noja!
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Santander
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Giorno 12
Da El Pontarron de Gurriezo a Santoña