Che l’Albergue di El Pontarron non sia un granché penso che l’abbiate già capito, il fatto che sia uno dei peggiori che abbiamo incontrato finora è assodato.
C’è un lato positivo però nello squallore dell’alloggio, siamo costretti a metterci in marcia prima del solito!
Il sole è appena sorto e il paesaggio intorno a noi è spettacolare, attraversiamo il Rio Agüera, tutta la valle è avvolta da una luce radente.
Tutto intorno a noi è pace.
La prima parte del percorso di oggi è a bordo strada, non il massimo… per rimanere vicini ed essere più sicuri ci mettiamo in postazione locomotiva: in fila indiana, Tommaso io e dietro Pietro e ci teniamo per i bastoncini. Avanziamo così per circa 7 chilometri cantando a squarciagola motivetti idioti inventati li per li.
Superato il centro abitato di Liendo la fatica viene ripagata dal percorso più bello fatto sinora.
La vista si apre sul mare cantabrico, le scogliere a picco sul mare:
Creste dolomitiche che si fondono con verdi pascoli ai limiti di spiagge azzurre. Un’indigestione di bellezza.
Iniziamo a capire quel malcelato orgoglio di appartenenza dei nostri amici provenienti dalla Cantabria conosciuti in questi anni.
Camminiamo a bocca aperta tra sali e scendi in questo paradiso naturale fino a giungere a Laredo. Li, al di là di una collina, si apre il paese vecchio e una lingua di sabbia profonda oltre 200 m e lunga oltre 5 km che delimita una laguna interna. Wow!
Primo stop la gelateria, ogni promessa è debito con Pietro che oggi arriverà fare oltre 20 km (non senza qualche supporto motivazionale dei genitori). Sazi da un mega gelato ci fiondiamo in spiaggia dove ci liberiamo delle scarpe e iniziamo a cercare sul bagnasciuga la nostra Compostela.
Restiamo sulla spiaggia fino al tramonto, momento in cui prendiamo il piccolo Caronte che ci traghetta dall’altra parte della baia a Santoña. Il paese è celebre per la lavorazione delle alici e nell’aria l’aroma è forte.
Le strade sono colme di negozi che vendono specialità locali, alici sott’olio, tonno, sardine, polpa di granchio e chi più ne ha più ne metta. Troviamo alloggio nella scuola di surf locale, anche Lucilla è accontentata 😉
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Giorno 13
Da Santoña a Noja
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Giorno 11
Da Pobeña a Castro Urdiales