Prima di partire per il Giappone abbiamo chiesto a Namiko, una cara amica di Tokyo che ha vissuto in Italia per qualche anno, di farci un breve riassunto sulle buone maniere e l’educazione da osservare per limitare le figuracce una volta arrivati in Giappone.
Se da una parte le grandi differenze culturali tra l’Italia ed i paesi orientali, specialmente quando si parla di Giappone, sono ciò che rende più affascinante il nostro viaggio, a volte le stesse possono essere fonte di imbarazzo e incomprensioni: non sempre infatti il buonsenso è sufficiente a capire quali regole di base non devono essere infrante per non urtare la sensibilità di un paese per il quale le convenzioni sociali e l’educazione rappresentano uno dei pilastri della società.
Imposibile per noi scrivere un vademecum completo ed esaustivo sul galateo giapponese. Vi lasciamo solo pochi consigli per non partire completamente impreparati. Non c’è da preoccuparsi comunque, i giapponesi sanno che i turisti non conoscono bene le loro regole e sanno essere molto tolleranti nei loro confronti.
Quando si sale sui mezzi pubblici in Giappone si resta stupefatti dal silenzio che regna, sembra che non voli neanche una mosca. Quando siamo saliti la prima volta sulla metropolitana di Tokyo, schiacciati come sardine dentro un barattolo, nessuno fiatava nè si lamentava. Chi parla lo fa a voce bassissima (per rispetto della quiete altri), i cellulari non suonano, è buona educazione metterli in modalità silenziosa per non dare fastidio alle altre persone.
Anche se siete all’aria aperta e passeggiate per Tokyo non potete fumare se non in certe aree dedicate chiamate “smoking area”. Fumare per strada in Giappone non solo è maleducazione, ma è anche illegale per cui se vi colgono sul fatto rischiate di beccare una multa molto salata. Camminare fumando è vietato perchè passando potreste bruciare qualcuno (le strade sono sempre molto affollate) e perchè gli altri potrebbero respirare il vostro fumo. Guai poi a buttare per terra i mozziconi!
Che vogliate entrare in un ristorante o acquistare dei biglietti per il treno, che stiate per salire sui mezzi pubblici o entrando in un cinema, seguite la fila. Una regola da seguire sempre scrupolosamente.
Il modo di salutarsi tradizionale in Giappone avviene tramite l’inchino. Più è profondo l’inchino, maggiore è la considerazione che si esprime verso l’altra persona. Non è previsto alcun contatto fisico. Tuttavia spesso accade che i giapponesi salutino gli stranieri con una stretta di mano per venire incontro ai loro usi.
In generale l’atto di dare o ricevere qualcosa va accompagnato da autentica considerazione e rispetto verso l’altra persona e l’atto in sé.
Porgere o ricevere un oggetto con due mani invece che una sola trasforma un semplice e frettoloso “trasferimento” in un momento di empatia tra due persone. Non si tratta affatto di un vuoto formalismo o un’inutile convenienza cerimoniosa. Chiunque compierà il gesto di dare o ricevere qualcosa con due mani lo sentirà spontaneamente accompagnato da un senso e un sentimento più profondi, una naturale tensione interiore verso l’altra persona. Vi renderete conto della differenza in Giappone e ancora di più il giorno del vostro rientro a casa.
In qualsiasi negozio, ristorante o bancarella ricordatevi sempre di porgere il denaro sul piattino. Così farà la cassiera o chi per lei per darvi l’eventuale resto. Non cercate di porgere i soldi direttamente nelle mani dell’altro o a prenderli dalle loro mani. Questo sarebbe estremamente sconveniente. Ricordatevi che in Giappone non si usa dare mance.
Le scarpe, una volta tolte, vanno riposte in ordine, la destra a fianco della sinistra, a lato dell’ingresso o e negli appositi vani. Le scarpe vengono tolte non solo per motivi igenici. Tutti i gesti e i rituali della cultura giapponese sono intrisi di simbolismi e ricordano il rapporto con la spiritualità dei giapponesi. Così la casa si divide in zone sporche e pulite. Tipicamente quindi all’ingresso vi è una zona “sporca” dove togliersi le carpe perchè il resto della casa rimanga “pulito” da ciò che viene dall’esterno. per le stesse ragioni il WC è sempre isolato in un vano a sè dal resto del bagno. Nel caso dei locali pubblici dipende da luogo a luogo, ma ormai solo i ristoranti tradizionali richiedono di rispettare queste abitudini.
Questa è una pratica infatti che si usa solo durante i funerali Buddhisti e non solo è maleducazione farlo in altre occasioni, ma è anche di cattivo auspicio: infatti durante la veglia funebre, una ciotola con le bacchette conficcate in questo modo viene messa vicino al defunto, perchè sia il suo cibo sulla strada verso l’aldilà. Se volete posare le bacchette potete farlo appoggiandole sul tavolo o sul bordo della ciotola, ma non conficcatecele mai nel riso.
Anche questa è un rituale tradizionale che si usa durante i funerali Buddhisti e anche questo gesto è visto come di cattivo augurio: dopo la cremazione infatti si usa passare di bacchette in bacchette i frammenti di ossa più grandi per metterle nell’urna. Se vi dovete passare del cibo fatelo appoggiandolo su di una ciotola.
In realtà questo è un principio di buona igiene che dovrebbe essere seguito non solo in Giappone, ma anche in Italia, quando si entra nelle piscine pubbliche. In Giappone l’onsen si fa nudi (negli onsen tradizionali è vietato anche il costume da bagno), è buona educazione quindi lavare bene prima il proprio corpo e sciacquarsi dal sapone in segno di rispetto per gli altri. Prima delle vasche sono sempre presenti degli sgabelli con dei doccini per lavarsi. Quando ci si deterge bisogna sedersi sullo sgabello onde evitare, stando in piedi, di schizzare chi si trova accanto. In genere si usa anche un piccolo asciugamano che va tenuto però rigorosamente fuori dall’acqua.
In alcuni onsen (ma non in tutti) è vietato entrare se si hanno dei tatuaggi. Se ne avete uno informatevi prima di entrare.
In Oriente, non solo in Giappone, le manifestazioni di affetto sono ritenute un momento intimo da confinare alla sfera privata. E’ bene quindi evitare baci, abbracci ed effusioni in pubblico.
Questi pochi consigli sull’educazione in Giappone dovrebbero essere sufficienti per non farvi fare figuracce. In Giappone le regole sono talmente tante che per conoscerle tutte probabilmente si dovrebbe studiare per anni. Se in qualche occasione vi doveste sentire in difficoltà e non sapete come comportarvi vale sempre la regola d’oro: guardate gli altri e fate quello che fanno loro.