Sulla costa adriatica, in corrispondenza del Montenegro, esiste un sistema di fiordi scavati tra i Balcani che offrono profondi bacini di riparo alle navi. Nel cuore di questi bacini, si erge nel mezzo delle acque una piccola cappella dove marinai di tutto il mondo vengono a deporre i loro voti di augurio o ringraziamento. E’ “Our lady of the rocks” o “Madonna dello Scalpello“.
Siamo all’interno delle Gole di Kotor (l’antica Cattaro), forse la più bella e scenografica insenatura di tutto l’Adriatico.
Siamo arrivati qui da Cetinje, l’antica capitale del Montenegro, passando per il parco del monte Lovcen. Da qui, seppure non venga consigliata dai navigatori, prendete la vecchia strada, la famosa Serpentina di Kotor, che con una serie di ripidi tornanti vi farà accedere ai fiordi dal punto più panoramico.
Davanti a voi si apriranno a voi le spettacolari insenature che proteggono questi luoghi. Dove anche una nave da crociera sembra piccola piccola, racchiusa tra le montagne a picco sulle acque. Sulle sponde delle gole si trovano Kotor con la sua fortezza e Perast: due perle antiche di rara bellezza giunte fino ad oggi intatte.
Kotor
Kotor, la città che da nome all’omonimo fiordo è cinta da mura antiche ed è sovrastata da una fortificazione che si abbarbica sulle ripide pareti di roccia per offrire l’ultimo riparo ai cittadini sotto attacco. Sia la città che la baia sono patrimoni mondiali UNESCO. Le origini della fortezza risalgono addirittura all’imperatore Giustiniano (VI secolo) fu con i Veneziani tra il 1400 e il 1500 che vennero potenziate allo stato visibile oggi. Kotor ha oggi il fascino delle città dalmate medievali, costruita di pietra bianca, ricca di vicoli in cui passeggiare all’ombra per ripararsi dal sole. Il paese è piccolo, ma perfettamente conservato e, spesso, pieno di turisti.
Perast
C’è un altra perla, ancora più bella per chi scrive, aggrappata ai bordi di queste acque ed è Perast. La vecchia Perasto si trovo proprio di fronte all’imbocco dei bacini, nel punto più interno della baia e dava il benvenuto alle navi che arrivavano fino a qui. A Perast non si entra in auto. Bisogna parcheggiare ai limiti del paese e incamminarsi a piedi tra il gruppo di case in pietra bianca che occupa tutto lo spazio disponibile tra le pareti che scendono ripidamente dalle montagne e l’acqua. Qui c’è pace anche in alta stagione. Si fa il bagno dalla riva, si prende il sole, si cena la sera nei ristorantini sull’acqua. Camminare a Perast sul lungo mare ricorda un po’ certe isole minori veneziane e il paese sembra tratto dal film Porco Rosso di Miyazachi.
Il santuario dello Scalpello è la principale attrattiva della zona e in paese non mancano i battelli per andare a visitarlo. L’isola su cui è posato è artificiale, realizzata come voto nel 1452 in seguito ad una apparizione della madonna e poi lentamente ingrandita. La città abbonda di antichi palazzi nobiliari che testimoniano antiche ricchezze e oggi stanno venendo recuperati. Perst è un luogo elegante e silenzioso, come ti immagini la Dalmazia all’inizio del 900.
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Andare a Kasos: i Balcani on the road dall’Italia ai limiti dell’Egeo
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