Vedere la strada che scorre sotto ai piedi, dopo aver conquistato 220km a piedi lungo il Cammino del Nord è una sensazione strana. Sembra di vedere il mondo ad una velocità diversa. Le valli e le montagne della Cantabria e delle Asturie si gettano nell’oceano a ritmo di musica mentre l’ attraversiamo sul nostro Westfalia.
Nei prossimi 7 giorni esploreremo la Spagna del Nord, che non abbiamo ancora attraversato in cammino, da un nuovo punto di vista.
1200 km a zonzo per il nord della Spagna passando per Cantabria, Asturie e Galizia, tra spiagge monumentali, picchi rocciosi e fiumi termali.
Abbiamo noleggiato il Westfalia di Raquel grazie alla nuova piattaforma Yescapa: una sorta di Airbnb per caravan privati.
Yescapa è una piattaforma di noleggio di camper, westfalia e furgoni camperizzati tra privati che ti permette di viaggiare in libertà e sicurezza in tutta Europa con assicurazione inclusa. Nata nel 2012 in Francia, è oggi presente in Francia, Spagna, Germania, Regno Unito, Portogallo e Italia. www.yescapa.it
Partiamo da Santander in direzione di Oviedo ma la prima sera ci fermiamo pochi chilometri prima, presso Moniello, a Punta Palleya, vicino al paese di Luanco: una splendida insenatura deserta dove arriviamo all’imbrunire e rimaniamo soli tutta la notte sotto le stelle.
Il Westfalia è il nuovo gioco! Pietro rimbalza attorno al mezzo sperimentando ogni accessorio e ispezionando ogni singolo vano. Il camper per lui è come un enorme coltellino svizzero da cui estrarre ogni strumento. Mentre lui indaga cuciniamo la prima cena davanti al tramonto con molta, molta calma.
Ci svegliamo la mattina quando le prime luci riempiono la baia. Ci aspetta la millenaria Oviedo (qui il racconto), antica capitale del Regno delle Asturie.
Da qui partì il primo pellegrinaggio verso Santiago. La cattedrale e la sua possente torre campanaria, le alte volte gotiche e gli altari dorati testimoniano ancora oggi la ricchezza passata della città, sede universitaria dal 1608.
Sulle colline ai limiti di Oviedo rimangono le tracce dei primi insediamenti religiosi con alcune chiese romaniche ancora integre costruite nel IX secolo.
E proprio da queste colline, più che da ogni altro luogo, si può notare l’astronave bianca atterrata in pieno centro urbano al centro di un quartiere residenziale popolare moderno, il Palacio de Congresos de Oviedo progettato da Calatrava per rendere omaggio alla voglia di grandezza del governo regionale. Difficile rimanere indifferenti.
Da qui partiamo per la nostra nuova meta, ai limiti occidentali del nostro viaggio: ci spingiamo fino alla Galizia per raggiungere verso sera la costa rocciosa che forma la Playa As Catedrais. Una serie di archi rocciosi sull’oceano diventati monumento nazionale.
Prenotazione Playa As Catedrais Da luglio a settembre si accede alla spiaggia solo su prenotazione dal sito della Xunta de Galicia L’ingresso è gratuito. Se non c’è più posto non perdetevi d’animo: pernottando a Ribadeo avete diritto a richiedere gratis il modulo per entrare alla spiaggia. Se venite da fuori, comprate all’ufficio del turismo il biglietto del bus (€2,50 A/R nel 2017) che va alla spiaggia e dà diritto all’accesso. Ci sono massimo 3 corse al giorno ad orari che dipendono delle basse maree (vedi tabella maree As Catedrais). Di notte l’accesso è vietato.
Esploriamo le grotte e le scogliere attorno alle cattedrali di roccia tutta la mattina, addentrandoci in qualche anfratto e godendoci con calma la passeggiata sulla spiaggia. Quando la marea inizia ad alzarsi e la spiaggia si restringe, torniamo al Van per rimetterci in viaggio.
Torniamo verso est, per dirigerci verso l’interno, verso il limite orientale delle Asturie ai confini con la Cantabria, dove le montagne più si avvicinano al mare.
Qui imbocchiamo la gola di La Hermida, il più lungo canion di Spagna, scavato tra le montagne dal fiume omonimo, fino alle pendici dei Picos de Europa, a Fuente De, dove ci fermiamo per la notte.
A Fuente De una funivia chiamata semplicemente El Cable porta in quota sui Picos a 1800 metri. I Picos de Europa sono una piccola catena montuosa le cui vette rocciose trionfano sulle verdi alture delle Asturie e Cantabria. I panorami sono mozzafiato e decidiamo che non possiamo rinunciare a vedere l’oceano dalle vette.
Dobbiamo purtroppo fare i conti con una giornata di sole dall’insolita forza, con una temperatura e una radiazione UV fuori scala che segnerà record mai raggiunti. Tra i ghiaioni infatti si cuoce, così decidiamo di dividerci: Pietro e Lucilla si riparano all’ombra per tornare verso El Cable. Tommaso invece raggiunge la Torre de Horcados Rojos: tutto intorno si aprono le cime da cui si può ammirare l’Atlantico. Durante l’ascesa non si può evitare di notare la piccola Cabaña Verónica, un rifugio a igloo tutto in alluminio che la leggenda vuole realizzato dalla torretta di un vecchio incrociatore.
El cable e il sistemi di coda In alta stagione, soprattutto in agosto, attenzione alle lunghe code per accedere alla Teleferica di Fuente Dè. Consigliamo di acquistare per tempo i biglietti (si sale per ordine di acquisto). Maggiori info sul sito di el Cable.
Quando finalmente l’imbrunire ci permette di rinfrescarci ci dirigiamo di nuovo verso La Hermida. Qui nel letto del fiume che ha scavato il grande canion con le sue acque gelide, sotto ad un vecchio ponte, sgorgano delle sorgenti termali. Pietro non sta più nella pelle!
La notte al buio con la sole luce delle stelle, rimaniamo un’ora a sguazzarci dentro insieme alle compagnie dei ragazzi locali che sembrano avere capito tutto l’essenziale: con un accurato posizionamento si riesce a stare a bagno nell’acqua calda e a tenere a portata di mano le birre immerse nella corrente fredda.
Mai paghi, è il caso di dirlo.
Dopo l’entusiasmo delle terme abbiamo scoperto che tra le pareti delle gole agli inizi del ‘900 fu scavata una strada di pietra e gallerie per collegare gli impianti idroelettrici della zona: La Ruta De Cares.
Questa volta è Tommaso a cedere. Il ginocchio fa male e arrivati in quota non se la sente di andare oltre. Per Pietro è un sogno, intravede un giorno senza (o quasi) fatica, ma oggi è Lucilla a voler continuare. E così i maschietti giocano ad esplorare una vecchia stazione della Ruta abbandonata e lei va avanti e la percorre fino alla fine.
È la nostra ultima fatica. Manca poco alla fine e ormai c’è solo voglia di mare e relax.
Montiamo in Van e ci dirigiamo verso la costa per arrivare alla Baya de Buelna, un piccolo paradiso naturale nei pressi di Llanes.
La mattina ci svegliamo alle prime luci. Il Golfo è uno spettacolo. Per la baia passa anche il cammino e mentre facciamo colazione passano i primi pellegrini. Buon Cammino!
In qualche ora la marea scende fino a quasi collegare la colonna di roccia che si erge al centro della baia permettendo di perlustrare la spiaggia e alcune piccole grotte. Più tardi iniziamo a tornare verso Santander. Raggiungiamo la bianca Playa de Usgo, dove trascorriamo la nostra ultima sera.
A pochi km da noi, giusto al di là della scogliera si trova Liencres, un piccolo parco naturale tra le dune e i pini marittimi, a ridosso di Santander, paradiso dei surfisti.
Pronti e via: il nostro ultimo giorno sarà in muta e bodyboard! Le onde sono formate, la spiaggia si perde a vista d’occhio, tutto è perfetto!
Solo nel pomeriggio ci spostiamo verso l’interno. È ora di tornare e di restituire il Westfalia a Raquel. L’aereo già ci aspetta.