Un bothy è un bivacco scozzese.
Il concetto più vicino al bothy nella cultura italiana è un incrocio tra una malga e un bivacco di montagna. Se infatti la maggior parte dei bothy è costituita da edifici tradizionali col tetto in paglia, come i bivacchi i bothy sono aperti a chi li vuole usare come rifugio temporaneo.
Sebbene i bothy siano presenti in tutta la Gran Bretagna, dall’Inghilterra settentrionale al Galles, fino all’Ulster, quelli scozzesi sono di gran lunga i più celebri. Esistono centinaia di Bothy dispersi per il territorio, dai luoghi più panoramici e conosciuti, alle lande più remote e difficili da raggiungere della Scozia.
I bothy sono aperti a tutti e in ogni momento dell’anno.
I posti non si prenotano (con pochissime, circostanziate eccezioni), si arriva semplicemente in un luogo in cerca di riparo. A volte viene richiesto di avvisare chi si occupa della manutenzione, di portare un po’ di torba o di legna per ripristinare le scorte o semplicemente di lasciare qualcosa che avanza per i prossimi ospiti.
I bothy sono quanto di più simile c’è al campeggio libero nelle terre selvagge, ma senza tenda, con un tetto sulla testa e spesso qualche candela, un camino e un filo per asciugare i calzini.
Ma chi mantiene i bothy in giro per la Scozia? Esiste un’associazione scozzese paragonabile al Club Alpino Italiano (CAI), la Mountain Bothies Association che si occupa di coordinare chi sulle proprie terre mantiene e tiene aperti i bothy o si prende cura di periodici lavori di restauro e manutenzione. Sul sito della MBA ci sono tutte le notizie aggiornate riguardo ai singoli siti e c’è una mappa con tutti i bothy accessibili sul territorio della Scozia, che è molto utile se state pianificando delle escursioni.
Se siete a caccia di avventure esistono due libri particolarmente e disponibili facilmente in libreria o sui negozi online anche dall’Italia utili. Si tratta di “The Scottish BOTHY bible“, che elenca in modo particolarmente efficace i bothy scozzesi (anche quelli non gestiti dalla MBA) e “Scottish BOTHY walks” che si concentra invece su 28 itinerari di grande bellezza attraverso le terre scozzesi facendo tappa esclusivamente in bothy.
Durante il nostro viaggio avevamo programmato di dormire in 4/5 diversi bothy, ma poi per ragioni metereologiche e di tempo abbiamo annullato un paio di escursioni. Siamo comunque riusciti a fermarci in 3 dei più significativi bothy scozzesi, tra loro molto diversi.
Lookout Bothy presso Rubha Hunish, il capo nord dell’isola Sky
Il Lookout è una piccola vecchia stazione della guardia costiera che domina la vista sul capo nord di Sky. La sala comune del Lookout è dotata di un grande bow window da cui si osserva una spettacolare vista a 360 gradi del capo, le baie circostanti e, se il tempo lo permette, le Ebridi esterne Lewis ed Harris. A volte la mattina presto dalle sue finestre è possibile scorgere balene e delfini.
E’ un bothy molto piccolo, situato in un punto molto panoramico, quindi aspettatevi di non essere soli. In teoria la capienza è di 4 persone. Quando ci siamo stati noi, vi abbiamo dormito in 6. Fuori c’era molto vento ed era molto difficile piantare la tenda. Abbiamo avuto una grande fortuna in quanto gli altri ospiti avevano già occupato il vano per dormire e ci hanno lasciato la saletta comune. Abbiamo perciò dormito soli nel bow window che si affaccia sulla baia! Sappiamo da fonti certe che ci sono state notti in cui il bothy ha ospitato anche 12 persone!
Il Lookout si raggiunge con una breve passeggiata di mezz’ora dal parcheggio più vicino. I sentieri superano il bothy e vi permettono di scendere lungo le scogliere fino al capo. È una bella escursione da fare la mattina presto appena svegliati.
Eagle’s Nest il Bothy sulle coste di Margenta dell’isola Harris & Lewis
L’Eagle’s Nest (il nido delle aquile), anche conosciuto come il bothy di Mangersta, è un altro bothy particolare, diverso da tutti gli altri. Sulle isole i bothy sono pochi e ancora meno sulle Ebridi esterne. La MBA ne mappa solo uno sull’isola di Uist. Eagle’s Nest è stato costruito pietra su pietra sui faraglioni delle coste di Mangersta, sul lato ovest dell’isola Lewis & Harris, da Lorna e John Norgrove. Dalla scogliera e dalle finestrelle del bothy si può ammirare un tramonto fenomenale. Lo stesso bothy sembra parte della scogliera mimetizzandosi completamente nella natura selvaggia.
Questo bothy è davvero estremo. Si raggiunge con una passeggiata di mezzo miglio attraverso i prati fangosi che circondano le coste di Mangersta, partendo dalla strada più vicina, davanti a casa Norgrove. Ha solo due posti letto (3 ufficiali). Ed è costruito completamente in pietra come se fosse stato scavato nella scogliera della costa scozzese. Bisogna quindi ricordare che, nonostante la magia del luogo, questo lo rende uno dei luoghi più umini dell’universo conosciuto, praticamente una grotta marina con brandina.
Noi, dopo avervi cenato ammirando il tramonto, abbiamo deciso di cercare un accampamento per la tenda meno esposto all’umidità.
I coniugi Norgrove sono una coppia di avventurieri giramondo innamorati dei viaggi di esplorazione e della natura che si sono ritirati sull’isola di Lewis. Linda Norgrove, una delle loro figlie, ha trascorso anni lavorando per i diritti delle donne e dei bambini in Afghanistan. Proprio in Afganistan Linda è stata rapita ed è rimasta uccisa nel tentativo di liberazione da parte delle forze speciali nel 2010. Da allora i genitori hanno fondato la “Linda Norgrove Foundation” che finanzia progetti di educazioni per donne e uomini in Afghanistan. Il bothy viene gestito dalla fondazione. A chi vi si vuole fermare è richiesto di verificare la disponibilità e di lasciare un’offerta libera alla fondazione.
Suileag Bothy ai piedi del Mount Suilven, nei pressi di Lochinver sulle Highlands
Il Suileag Bothy è la realizzazione dell’immagine più classica del bothy scozzese e fa parte di un bellissimo e accessibile itinerario di treking da non lasciarsi sfuggire durante un viaggio in Scozia: la scalata del Monte Suilven. (un percorso segnalato sul libro “Scottish BOTHY walks“)
Il bothy è una lunga malga in pietra scura con un tetto in lamiera, recentemente restaurato internamente in legno. Il restauro ha permesso di dividere l’ambiente interno in una sala dormitorio con diversi letti a castello in legno su cui appoggiare i propri materassini e/o sacchi a pelo e un ambiente comune dotato di un camino e un grande piano sopraelevato, sempre in legno. E’ un bothy molto asciutto e confortevole. Noi vi abbiamo dormito da soli, accendendo il fuoco, in una bella serata dopo la scalata del Suilven.
L’itinerario verso il Monte Suilven inizia dal parcheggio prima del Glencanisp Lodge, un bellissimo lodge immerso tra gli albero di fronte ad uno specchio d’acqua, nei pressi di Lochinver. Il sentiero è sempre ben battuto e poco fangoso, ad eccezione degli ultimi metri prima del bothy. Il Suileag Bothy si trova a circa 4,5km dal parcheggio, nascosto da un altura sulla sinistra del sentiero. Sulla destra campeggia la sagoma del Suilven: un panettone di roccia alto 800 metri che domina le terre attorno come una pinna piantata tra i laghi e i prati delle highlands. La cima del monte, tempo permettendo, offre una vista spettacolare a 360 gradi sulle terre intorno, la costa e l’oceano. L’ascesa è facile e ben segnalata. Bisogna solo stare attenti alla visibilità se cala la nebbia. Noi siamo stati fortunati e lo abbiamo percorso in una serata serena prima del tramonto.
In tutto il nostro percorso è stato di 22km con 800m di dislivello. Qui sotto potete consultare e scaricare la traccia GPS del nostro percorso.
La zona è piena d’acqua e di prati, che si presta alla presenza di midges. Nei pressi del bothy abbiamo indossato le retine. Lungo la salita al monte, camminando veloci, si riusciva a stare a capo scoperto, ma non bisognava fermarsi a lungo. In vetta al Suilven una leggera brezza li teneva lontani mentre ci si godeva il panorama.
I bothy sono stati una bellissima scoperta e un modo per vivere la selvaggia Scozia a contatto con la natura. Sono molto amati anche dai turisti locali, che potrete conoscere ed incontrare presso gli stessi bothy, cercando riparo o condividendo il bivacco per la notte, raccontandovi di viaggi passati e nuovi itinerari non ancora percorsi.
Viaggiare on the road: guida al viaggio dall’Italia alla Scozia.
In questo box in calce agli articoli trovate un indice dei post dedicati a questo viaggio on the road con le singole tappe, le guide e i consigli pratici basati sulla nostra esperienza. Qui invece trovate l’ articolo generale di guida al viaggio in Scozia.
Tutto il viaggio dall’Italia alla Scozia e ritorno tappa per tappa.
- Dall’Italia all’alta a Inghilterra, passando per il Cern, Reims e Lille – 4 tappe;
- Scozia Occidentale: Highlands, Mull, Sky ed Ebridi esterne – 7 tappe;
- Scozia Orientale: Speyside, Carngorms ed Edimburgo – 5 tappe;
- Dalla Scozia all’Italia, passando per Liegi e Monaco di Baviera – 3 tappe.
Altri post sul viaggiare e scoprire la Scozia.
- Gli elementi della natura della Scozia: Terra, Acqua, Vento e Midge;
- Guidare in Scozia: on the road attraverso le Highlands;
Cosa sono i bothy: guida ai bivacchi di Scozia – questa pagina;- Campeggio libero in Scozia;
- Visitare le distillerie di whisky in Scozia: come affrontare senza frustrazione un esperienza fondamentale;