Questo è il racconto tappa per tappa del nostro viaggio on the road dall’Italia alla Scozia e ritorno. Ci siamo avventurati per 6400km, attraversando l’Europa da sud a nord e ritorno. In Scozia abbiamo attraversato terre forti e selvagge fino alle Ebridi esterne, passando per le Highlands, e poi giù verso lo Speyside, la terra del whisky, i monti Cairngorms fino alla nobile Edimbugro. Nella nostra attraversata dell’Europa abbiamo incontrato antiche città di confine come Lille e Liegi, centri di ricerca internazionale (il Cern), luoghi di re e champagne (Reims) e centro economici e culturali come Monaco di Baviera.
Questo è il diario tappa per tappa da Stirling a Mull, Sky, le Ebridi esterne con Lewis ed Harris e poi le Highlands
5. Da Penkridge a Glasgow e Stirling
Keywords: Penkridge, Glasgow, Decathlon, Stirling, Holy Rude, William Wallace, Nicky Tams
Lasciato Penkridge puntiamo ancora nord per entrare finalmente in Scozia! Ci siamo fermati lungo il percorso a Glasgow per fare un po’ di spesa. Abbiamo cercato del cibo per fermarci in bivacco presso alcuni negozi sportivi e abbiamo perlustrato il Decathlon locale alla ricerca delle famigerate retine per coprire il capo dai temutissimi midge, le zanzare-moscerino che infestano la steppe scozzesi (quasi tundra in realtà, data la quantità d’acqua).
Dopo la pausa tecnica, la nostra prima tappa in Scozia è l’antica capitale scozzese, Stirling. Per Stirling e per le stanze del suo famoso castello è passata molta della tormentata storia di Scozia. Da Robert Bruce a Maria Stuarda. Il castello nella sua storia ha subito almeno 8 assedi. La città si sviluppa alle sue pendici, tra case di pietra e viottoli, piacevoli da percorrere a piedi, magari fermandosi a fare colazione in uno dei bar lungo la via. Alla sommità di Stirling, tra piatti e stradine di pietra, si trova Holy Rude, una chiesa gotica con lontane origini già nell’anno 1000. Holy Rude e il suo antico cimitero sono molto suggestivi da visitare anche la sera dopo il tramonto (è tutto aperto senza recinzioni).
Poco più avanti si trova il castello di Stirling, dal cui piazzale si può ammirare la piana di Stirling e l’imponente torre gotica che la domina, costruita per onorare la memoria di William Wallace (in realtà ricorda un po’ le torri di Mordor).
A Stirling abbiamo alloggiato presso le stanze di uno dei più antichi pub della città, il Nicky Tams, frequentato dai ragazzi della città e dove spesso si suona musica dal vivo.
6. Da Stirling al Kilchurn Castle e Fidden beach, sull’Isola di Mull
Keywords: Stirling, Kilchurn Castle, St. Conan’s Kirk, Oban, Mull, Bell More, Bunessan, Fidden beach
Da Stirling iniziamo a dirigerci verso la costa ovest. Ci addentriamo nelle terre più a nord dove non ci sono più città, ma solo piccoli centri e iniziano i paesaggi aperti tra colline verdi e gialle, i Loch e i castelli. I Loch sono i tipici specchi d’acqua scozzesi, lunghi e affusolati, laghi d’acqua dolce o fiordi che sfociano sul mare, si sviluppano in lunghezza nelle conche tra due montagne o colline. Prima tappa, all’estremo sud del Loch Awe, il più lungo Loch scozzese, ecco il Kilchurn Castle, reso celebre dai dipinti di William Turner. Il Kilchurn è abbandonato da un paio di secoli ed ora sta subendo un lungo restauro, ma è uno dei castello più fotogenici di Scozia. Poco più a nord si trova St. Conan’s Kirk, una chiesa costruita sulla sponda del lago che, nonostante sia stata costruita tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900, ha un’atmosfera magica che lascia immaginare cavalieri e avventure d’altri tempi.
Abbiamo proseguito la nostra strada fino alla cittadina di Oban (8000 abitanti), che da il nome alla omonima e celebre distilleria. Da qui in poi i nomi di molti luoghi che incontreremo coincideranno con quelli di distillerie e whisky più o meno famose. Oban è il porto di riferimento per le Ebridi centrali e pullula di persone e negozi. Arrivati in città abbiamo deciso di improvvisare. Imbarchimoci per Mull!
Mull, dominata dal Monte Bell More (un panettone di 1174 metri, non ci sono montage più alte più a nord di così in Scozia), è un paradiso dei panorami scozzesi. Verdissima, calma e poco battuta. Piena di baie e insenature. Qui abbiamo iniziato a comprendere cosa vuol dire viaggiare in auto in Scozia, guidando lungo le strade ad unica carreggiata che si snodano tra le alture. Ci siamo diretti verso l’estremo sud ovest dell’isola, fermandoci alla taverna di Bunessan (Bunessan Inn) per cenare tra le famiglie locali.
La sera abbiamo raggiunto i limiti occidentali di Mull e abbiamo avuto la nostra prima esperienza di campeggio in Scozia, a Fidden beach, su un prato che guarda la spiaggia e il tramonto. Negli anni questo luogo era diventato meta fissa dei campeggiatori liberi, così la vicina Fidden Farm ha attivato un servizio di gestione costruendo dei servizi di supporto e mantenendo pulita l’area.
7. Da Mull alla Trotternish Peninsula, sull’isola di Sky (Lookout Bothy)
Keywords: Mull, Tobermory, Kilchoan, Trotternish, Sky, Armadale Castle, Donald clan, Portree, Fish & Chips, Lookout Bothy
Il giorno seguente abbiamo attraversato l’isola di Mull per tutta la sua lunghezza, da sud a nord, da Fidden a Tobermory godendoci vallate verdi e montagne a picco sul mare, baie e golfi. Mull è una perla Scozzese.
Dopo questa immersione di paesaggi fiabeschi abbiamo riflettuto se organizzare una escursione al Monte Bell More o continuare il nostro viaggio verso Nord. Con la ragione del poi forse avremmo dovuto rimanere un altro giorno, Mull lo merita. Tuttavia la voglia di esplorare i confini ci ha portato a proseguire. Tobermory, il porto nord di Mull è un gruppetto di case colorate affacciate su una baia naturale protetta. Sul porto affaccia anche l’omonima distilleria.
Una volta attraversato il canale siamo giunti a Kilchoan, una frazione di poche case perse tra i prati. Qui, tra la nebbia, in un luogo apparentemente perso nella natura scozzese, come per magia abbiamo trovato un il community center di Kilchoan e il suo Puffin Coffee, dove tutti gli abitanti della zona si ritrovano. Abbiamo gustato caffè, cioccolata e deliziose torte artigianali, prima di ripartire!
Da Kilchoan ci siamo diretti a Mallaig, il porto che permette di salpare per l’isola di Sky. La strada tra Kilchoan e Mallaig è costituita da 100km di mulattiere tortuose che si snodano tra le colline e i fiordi, spesso composte da una singola carreggiata. Dopo oltre 3 ore siamo arrivati a Mallaig.
Il traghetto che da Mallaing porta a Sky attracca in una località denominata Armadale, dove è situato l’omonimo castello.
Dopo la visita del castello ci siamo spostati verso nord e abbiamo trascorso la serata sui moli di Portree a mangiare sul molo un memorabile piatto di Fish & Chips! Sui moli di Portree, oltre al suo celebre Fish & Chips, sono presenti una serie di ristoranti che servono il pescato del giorno direttamente portato dai pescatori dell’isola. Meglio prenotare se volete mangiare qui. I ristoranti sono tutto molto buoni, il pesce è freschissimo e Sky non offre molti ristoranti.
Dopo cena ci siamo diretti verso il primo bothy del viaggio, il Lookout (anche chiamato “Rubha Hunish”).
Questa vecchia baracca di osservazione costiera si trova proprio a pochi metri dalla parete verticale della scogliera sul capo nord di Sky. Il bothy consiste di due camere: una zona notte e una sala comune completamente vetrata con vista sul capo. E’ molto piccolo e in teoria potrebbe contenere al massimo 3 o 4 persone. Essendo molto esposto è spesso difficile piantarvi la tenda a fianco per il forte vento (noi abbiamo vissuto dei momenti tra il panico e il ridicolo). Leggende metropolitane narrano di notti in cui anche più di 10 persone si sono ingegnate per riuscire a dormire in questo bothy. Noi siamo stati molto fortunati Eravamo solo in 6 e gli altri ospiti ci hanno lasciato la stanzetta comune come camera vetrata sull’orizzonte solo per noi.
8. In giro per Sky e il salto verso Lewis ed Harris (Luskentryre Beach)
Keywords: Lookout Bothy, Minch, Rubha Hunish, The Quiraing, Dunvegan Castle, Talisker, Uig, Tarbert, Lewis & Harris, Harris distillery, Luskentyre beach
Svegliati al mattino al Lookout bothy siamo scesi dal promontorio per esplorare la costa del capo che si staglia sul Minch, il canale dell’Oceano Atlantico che separa la Scozia dalle Ebridi esterne. Tra le scogliere si potevano vedere le nidiate di Puffin, la Pulcinella di mare così famosa in queste aree. Risaliti al promontorio, ci siamo diretti verso The Quiraing, la zona montuosa poco più a sud, famosa per i suoi pinnacoli di roccia. Il Quiraing è una delle zone più famose e affollate di Sky. Relativamente facile da raggiungere, garantisce panorami mozzafiato. Nel frattempo però è salita la nebbia e ha iniziato una sottile pioggerellina. Tutta quella gente e il tempo grigrio, dopo un’esperienza così bella come la nottata al bothy ci hanno ricordato un consiglio ricevuto prima di partire: “Per amare la Scozia segui il meteo e non un percorso prefissato“.
Abbiamo perciò deciso di cambiare programma, e ci siamo diretti al lato opposto di Sky per visitare il Castello di Dunvegan.
Per la strada ci siamo fermati per qualche momento al Sligachan bridge. Qui si apre uno dei panorami più scenici di tutta Sky e partono diversi sentieri di trekking. Vale la pena addentrarsi per i sentieri e godere della vastità dei paesaggi che hanno reso Sky celebre. Lo Sligachan bridge è un antico ponte le cui acque sono contornate da leggende. Tradizione vuole che immergendo il visto per 7 secondi le fate che abitano questi luoghi garantiranno bellezza eterna.
Il castello di Dunvegan è uno dei meglio conservati della Scozia, è ancora la sede del Clan MacLeod (acerrimi nemici dei del Clan Donald) e molte personalità britanniche lo visitano ogni anno. I suoi interni sono stratificati secondo la storia del castello, che ospita anche un piccolo museo sulla storia del clan. La visita continua all’esterno nel curatissimo giardino botanico.
Finita la visita abbiamo continuato a peregrinare lungo la costa in auto fino a trovarci per pura casualità di fronte a Talisker, una delle distillerie di whisky più famose della Scozia. I tour alla produzione erano completi, ma abbiamo comunque perlustrato l’edificio e la zona degustazione, una delle più raffinate tra quelle che abbiamo visto.
Dopo la visita, e uno sguardo al meteo, ci siamo guardati e abbiamo deciso di fare l’ultimo salto verso i confini del nord! Ci siamo diretti a Uig e ci siamo imbarcati sull’ultimo traghetto per Tarbert, il porto a sud di Lewis & Harris. Lewis & Harris è la più settentrionale isola delle Ebridi esterne. Lewis identifica l’area nord dell’isola, Harris quella sud. Qui ci troviamo al confine nord-ovest dell’arcipelago britannico e si respira un senso di “limite geografico”.
Arrivati a Tarbert, ci siamo imbattuti appena usciti dal porto nella distilleria di Harris, un progetto sociale nato da pochi anni per dare lavoro ai giovani del sud dell’isola. Abbiamo visitato la distilleria, che produce un unico gin distillato con alghe locali dalle note aromatiche uniche.
Podo dopo ci siamo diretti poco più a sud, sul lato verso l’oceano di Harris alla spiaggia di Luskentyre, una spiaggia bianca dalel acque azzurrissime che si affaccia verso ovest in un golfo protetto da alcuni isolotti e guarda il tramonto senza ostacoli fino al capo sud della Groenlandia. Abbiamo accampato la nostra tenda tra le dune di Luskentyre e cenato sulla spiaggia con nostro fornello da campo godendoci il tramonto viola sull’orizzonte. Un un luogo selvaggio e vuoto come Scozia è ideale per il campeggio libero. Oltre al canonico rispetto del l’ambiente che ci ospita, abbiamo dovuto fare solo qualche attenzione ai midge, forse la scoperta meno piacevole della natura del nord.
9. Isola di Lewis. In giro fino alle scogliere di Mangersta (Mangersta Bothy)
Keywords: Luskentyre beach, Callanish, Mangersta, Bothy
Svegliati sulla spiaggia abbiamo raccolto la tenda in velocità per evitare i midge e abbiamo iniziato ad esplorare Lewis & Harris. A Callanish (in gaelico Calanais) abbiamo visitato uno dei più importanti siti megalitici ritrovati in Scozia. Per capirci Stonehenge è forse il sito megalitico più famoso al mondo.
Dopo la visita ci siamo diretti un po’ più a nord. Sulla costa di Mangersta c’è infatti uno dei luoghi mitici che volevamo trovare: the Eagle’s Nest, conosciuto anche come il bothy di Mangersta, il secondo bothy della nostra avventura.
Il bothy di Mangersta è un luogo unico con una storia davvero particolare. E’ un piccolo bothy di pietra costruito a picco sulla scogliera che guarda l’oceano. Non è pubblico, ma è stato costruito da Lorna e John Norgrove che vivono a mezzo miglio di distanza. Il bothy nel tempo è diventato un’attrazione di per se e oggi la fondazione Norgrove gestisce le prenotazione chiedendo un’offerta libera. La fondazione Norgrove è nata per onorare la memoria di Linda, la figlia di Lorna e John che lavorava a supporto dei diritti delle donne e dei bambini in Afganistan, rapita e assassinata dai talebani nel 2010. Trovate maggiori informazioni su Eagle’s Nest nell’articolo dedicato ai bothy scozzesi.
In tutta onestà, dopo avere preparato la cena e ammirato il tramonto, l’umidità del bothy ci ha sopraffatto. Abbiamo quindi deciso di rientrare all’auto. Abbiamo salutato Lorna e John e ci siamo spostati lungo la costa a cercare uno spiazzo dove piazzare la nostra tenda. Che ci si creda o no, la tenda ha un microclima decisamente più confortevole che una grotta scavata sulla costa oceanica, quale è il suggestivo bothy di Mangersta.
10. Isola di Lewis. Base a Stornoway per andare a caccia di balene
Keywords: Stornoway, balene
Lucilla aveva chiarito le sue intenzioni fin dall’inizio: arriviamo sulle Ebridi se riusciamo a vedere i Puffin (le Pulcinelle di mare) e le balene. Svegliati sulle coste di Mangersta, ci siamo quindi diretti a Stornoway, dove abbiamo prenotato un posto in ostello per la notte e ci siamo uniti ad un uscita in gommone per vedere foche, aquile marine e chissà, anche balene. All’ostello e al porto vi possono dare informazioni per capire quale barca sia meglio prendere. Attenzione che anche in questo caso la prenotazione è necessaria. Noi ci siamo affidati a Stornoway Safari.
Purtroppo le balene non le abbiamo viste (in agosto è molto raro incontrarle), tuttavia il tour è stato molto gratificante e ben guidato. La costa è davvero selvaggia, incontaminata e piena di vita. Le foche affollano alcune baie, su diversi cucuzzoli nidificano le aquile di mare e in acqua è possibile vedere branchi di pesce saltare in molte zone.
La sera abbiamo camminato per Stornoway, una città fondata nel nono secolo dai vikinghi e ancora oggi il principale porto e centro abitato delle Ebridi esterne. Abbiamo mangiato fish & chips con i ragazzi del paese e bevuto birra nei pub locali fino a tardi!
11. Da Stornoway a Ullapool e la scalata al Monte Suilven (Suileag Bothy)
Keywords: Stornoway, Ullapool, Suileag Bothy, Suilven
Svegliati in ostello di prima mattina ci siamo imbarcati nella nave che da Stornoway porta a Ullapool, sulla costa scozzese. Arrivati col solo ci siamo trovati a Ullapool in uno dei centri più piacevoli e accoglienti del nostro viaggio. Abbiamo fatto una sosta presso il caffè del Ceilidh Place, una pensione con ristorante ricavata nelle vecchie case tradizionali del paese, di fronte al quale si trova un fornitissimo negozio sportivo. Il sole sul viso mentre mangiavamo le torte burrose sui tavoli all’aperto davanti al Ceilidh Place è un ricordo ancora caldo.
Da Ullapool ci siamo quindi diretti verso una nuova escursione a cui tenevamo molto, la scalata del Monte Suilven con pernottamento al Suileag Bothy.
Da Lochinver abbiamo preso la strada che si addentra nelle terre gestite dalla Fondazione Assynt, lasciando l’auto in uno spiazzo e abbiamo iniziato a camminare. Dopo podo più di un’ora tra laghi e verdi colline scozzesi, con la sagoma del Suilven che piano piano si manifestava a fianco del nostro percorso, siamo arrivati al Suileag Bothy. La fortuna ha voluto il bothy, una vecchia malga in pietra e legno sperduta nei prati scozzezi, fosse tutto per noi! Il pomeriggio era sereno e si annunciava un tramonto spettacolare; abbiamo così lasciato gli zaini al bothy e ci siamo diretti al Suilven per arrivare sulla vetta alla fine del pomeriggio. Dalla cima si poteva osservare tutta la regione a 360 gradi, dai laghi ai monti vicino, compresa la costa e l’oceano. Qui sotto trovate il nostro itinerario e potete scaricare la traccia GPS del percorso. Maggiori informazioni nella pagina dedicata alle escursioni ai bothy.
Una volta scesi, abbiamo trascorso la notte al bothy cucinando le provviste che ci eravamo portati col nostro fornello da campo.
12. Dalle Highlands allo Speyside, 1 giorno
Keywords: Suilven, Durness, Loch Shin, Speyside, Fochabers
Di prima mattina abbiamo rifatto gli zaini e ci siamo incamminati per tornare all’auto. Prossima meta: Durness, e Faraid Head. Questa era una delle mete geografiche che aspettavamo, il limite nord della Scozia. Qui avevamo programmato un paio di possibili escursioni. Nei paraggi c’è anche un bothy sulla spiaggia. Tuttavia come spesso succede in Scozia, le cose non vanno come te l’aspetti. Siamo arrivati a Durness in mezzo alla nebbia e al freddo e, un po’ come i Pinguini del film Madagascar quando arrivano in Antartide, abbiamo capito che non faceva per noi.
Dopo una cioccolata calda, ci siamo diretti verso sud verso il Laxford bridge a abbiamo preso la strada che taglia diagonalmente la Scozia lungo il Loch Shin spingendoci a est, oltre la bellissima, ma turistica Inverness, fino allo Speyside e al paesino di Fochabers.
La strada lungo il Loch Shin (il lago costeggia la strada per i suoi 27 km di lunghezza) è stata forse la strada più bella percorsa lungo tutto il viaggio. Paesaggi vasti, aperti, verdi, pieni di colori. Acque aperte protette dalle le montagne. Monti rocciosi in lontananza. La potenza dei paesaggi del nord con la magia della Scozia.
Una volta superata Inverness comincia l’area conosciuta come Speyside. Il racconto di questa tappa continua in: Scozia Orientale: Speyside, Carngorms ed Edimburgo.
Viaggiare on the road: guida al viaggio dall’Italia alla Scozia.
In questo box in calce agli articoli trovate un indice dei post dedicati a questo viaggio on the road con le singole tappe, le guide e i consigli pratici basati sulla nostra esperienza. Qui invece trovate l’ articolo generale di guida al viaggio in Scozia.
Tutto il viaggio dall’Italia alla Scozia e ritorno tappa per tappa.
- Dall’Italia all’alta a Inghilterra, passando per il Cern, Reims e Lille – 4 tappe;
Scozia Occidentale: Highlands, Mull, Sky ed Ebridi esterne – questa pagina;- Scozia Orientale: Speyside, Carngorms ed Edimburgo – 5 tappe;
- Dalla Scozia all’Italia, passando per Liegi e Monaco di Baviera – 3 tappe.
Altri post sul viaggiare e scoprire la Scozia.
- Gli elementi della natura della Scozia: Terra, Acqua, Vento e Midge;
- Guidare in Scozia: on the road attraverso le Highlands;
- Cosa sono i bothy: guida ai bivacchi di Scozia;
- Campeggio libero in Scozia;
- Visitare le distillerie di whisky in Scozia: come affrontare senza frustrazione un esperienza fondamentale;
testo