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Cammino Portoghese: Senda Litoral, la variante litoranea da Porto a Redondela

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Se volete raggiungere Santiago partendo da Porto, oltre al Cammino Portoghese Centrale, esistono diverse varianti. Una interna che si snoda a partire da Pontevedra, la Variante Espiritual; e due varianti lungo la costa, il Cammino della Costa e la Senda Litoral. In questo articolo Chiara, la prima contributor di Family on Trip, ci racconterà passo per passo tutte le tappe della Senda Litoral che lei e la sua famiglia hanno percorso nell’agosto 2018.

Siamo una famiglia di Bologna: Massimo, 49 anni, Chiara, 47 e Anna, 12.
Dopo diverse consultazioni e soprattutto l’esempio di Family on Trip, abbiamo scelto di percorrere la Senda Litoral.

Articolo di Chiara Opisso

Nell’agosto 2018, affascinati dal cammino di Santiago abbiamo scelto di percorrere il Cammino Portoghese attraversando le spiagge. La variante che abbiamo scelto è la “Senda Litoral”, per distinguerla dal più noto Cammino Centrale Portoghese e dal “Camino de la Costa”, che per alcuni tratti interseca quello litoraneo.
La Senda Litoral è il cammino che si snoda da Porto a Redondela. Dei tre tracciati in territorio portoghese è il meno frequentato e il meno segnalato in loco, essendo anche il più recente. Da Redondela in avanti (se si esclude la variante Espiritual) il percorso confluisce negli altri due cammini citati e quindi è nell’ultimo tratto, quando si abbandona la spiaggia, che spesso si incontrano gruppi di pellegrini, invero piuttosto rari nella prima parte. In questa sezione tratteremo soltanto le tappe sino a Redondela, poiché da lì in poi potrete leggere l’esperienza di Lucilla, Tommaso e Pietro che ci hanno preceduto (Cammino Portoghese Centrale). Benché sia consigliabile avere con sé una scorta d’acqua, più abbondante nei mesi caldi, il percorso annovera numerose fontane di acqua potabile.

 

1. Da Porto ad Angeiras

19 km

Siamo arrivati a Porto la sera prima dell’inizio del cammino e siamo rimasti immediatamente catturati dalla sua vivacità, dai suoi saliscendi, dagli azuleios che adornano molti dei suoi edifici, dai locali pieni di gente. E così, pur consapevoli che la mattina successiva ci attendeva una giornata impegnativa, abbiamo girovagato per la città by night. E la mattina successiva, appreso che vi è una famosa libreria a cui pare sia ispirata la saga di Harry Potter (Livraria Lello), siamo andati a curiosare, zaino in spalla, in una giornata che si preannunciava caldissima sin dalle 8. Ci siamo finalmente messi in cammino verso le 11, non prima di aver suggellato la nostra credenziale – ritirata a Bologna – del primo sello (timbro) alla cattedrale di Oporto.
Abbiamo seguito il lungofiume fino a raggiungere l’Oceano, su comodi marciapiedi fiancheggiati da ciclabili e rinfrescati, in alcuni tratti, dall’ombra di rigogliosi giardini.
Abbiamo pernottato nel camping Orbitur di Angeiras, in un bungalow. Sarà stata la fame e la stanchezza, ma il bacalao a la lima del ristorante del camping resta uno dei migliori tra le numerose ricette gustate lungo il cammino.

 

2. Da Angeiras a Povoa de Varzim

20 Km

La mattina ci siamo alzati e abbiamo ritirato il bucato, che era più bagnato di quando l’abbiamo steso. Abbiamo raggiunto la spiaggia e dopo una bella colazione a base di Torrada (pane tostato bello spesso imburrato alla perfezione, tagliato a parallelepipedi e impilato uno sull’altro, a formare una deliziosa torre) abbiamo ritrovato le passerelle di legno che attraversano molte delle spiagge portoghesi, a ridosso delle dune, dove cresce una vegetazione spontanea punteggiata di fiori colorati. Ci siamo imbattuti in una catasta di gabbie per le aragoste e in una signora che rammendava reti da pesca. Abbiamo potuto ammirare la grandiosa idea della biblioteca da spiaggia, vera e propria succursale estiva della biblioteca municipale: un container di vetro pieno di scaffali con libri da leggere a disposizione dei villeggianti. Abbiamo pranzato a Vila do Conde, in uno dei tanti locali sulla piazza principale, con Cachorro e Francesina, tipici quanto sostanziosi sandwich locali. Abbiamo raggiunto Povoa de Varzim nel pomeriggio. Meraviglioso il murales con scene di pesca e della vita del paese. Abbiamo alloggiato all’hotel Costa Verde: un due stelle che ne vale quattro. A cena squisito arroz de mariscos (risotto ai frutti di mare) a pochi metri dall’hotel.

 

3. Da Povoa de Varzim a Castelo do Neiva

33 Km

Ancora passerelle e piacevole vento dell’atlantico, onde e dune. Si incontrano i mulini a vento e per qualche chilometro villette con giardino e nessun negozio, neppure un bar per l’affamata Anna. Per raggiungere Fao si attraversa una pineta, piacevolmente ombrosa e profumata, anche se non preziosa quanto l’essenza di eucalipto che ne preannuncia sempre la presenza, peraltro non rara, lungo il percorso. Abbiamo pranzato in una trattoria frequentata da locali, che si trova di fianco ad una minuscola cappella ricoperta di azuleios. Poi abbiamo costeggiato un fiume che ci ha portato fino ad Esposende. Alla foce c’è il vento e l’onda ideale per gli spettacolari kitesurfer, che abbiamo ammirato con invidia. Arrivati a Marinhas l’ostello era completo e non è stato possibile trovare alcuna sistemazione nelle vicinanze. Un taxi ci ha quindi condotto nell’albergue successivo, a circa 10 km di distanza, a Castelo do Neiva. Accoglienti ma ahimè completi, ci hanno fornito una sistemazione in palestra con materassi e servizio di navetta palestra- ristorante e ritorno. Imprevisto che non ci ha agevolato il sonno a causa del caldo e delle zanzare, oltre all’odore di gomma misto a sudore, ma ci ha arricchito di nuovi incontri di pellegrini: due irlandesi, un bulgaro e un belga. L’inglese ha avuto la meglio nella fitta conversazione.

 

4. Da Castelo do Neiva a Viana do Castelo

15 Km

Percorso piacevole, in parte lungo una ciclabile, vento fresco e sole. Poco prima di arrivare a Viana si attraversa un ponte di ferro. Il paese è grazioso. Abbiamo alloggiato presso l’albergue in camera tripla con bagno privato, lenzuola ed asciugamani forniti. L’hospitalero era un po’ burbero e aveva la mania di chiudere tutte le porte a chiave. Abbiamo gironzolato per il centro, visitato un paio di chiese e fatto la spesa, con l’idea di mangiare pasta al pomodoro a cena, anche se ci ha sorpreso un temporale. Abbiamo avuto una disavventura a lieto fine con gli scarponi di Massimo, lasciati sul davanzale della finestra. A causa del forte vento, l’anta della finestra si è chiusa, facendo volare gli scarponi a pianterreno. Il recupero non è stato semplice, perché la porta di accesso del giardino era chiusa a chiave, per cui Anna è stata calata dalla finestra. Comunque, missione compiuta (e gli scarponi non erano neppure troppo bagnati). Nulla ho potuto invece per arrivare alla pianta di basilico che cresceva dietro l’edificio. Ho dovuto quindi rinunciare a profumare con il basilico il mio sugo di pomodoro, ma la pasta era buona lo stesso, anche se la cucina era piena di formiche.

 

5. Da Viana do Castelo a Caminha – l’ultima tappa portoghese

27 Km

Si cammina per le spiagge, sabbia bianca, venticello, in parte abbiamo camminato con i piedi nell’acqua. Attraversata Praia de Ancora, abbiamo seguito la riva del Rio Minho, che conduce verso il centro di Caminha, località molto caratteristica,con le sue viuzze e piazze in pietra.
L’ajolamento local Galo D’ouro, dove abbiamo alloggiato per mancanza di alternative, avrebbe avuto bisogno di un bel rinnovo. Di buono aveva solo la posizione comoda. Camera tripla piena di polvere, un bagno decisamente troppo attempato, il wifi non funzionava, il cortile interno infestato dai piccioni, che vi nidificano. Questa e’ l’ultima tappa portoghese.
Ragazzi, dopo aver attraversato il lago che fa da confine fra Portogallo e Spagna, ricordatevi di portare indietro di un’ora le lancette dei vostri orologi.

 

6. Da Caminha a Santa Maria de Oia

20 Km

Oltrepassata la foce del fiume all’ombra di una pineta, abbiamo proseguito il percorso lungo la spiaggia e siamo arrivati a A Guarda, dove ci ha accolto la banda. Proseguendo in compagnia di una pellegrina toscana ormai parte della nostra famiglia, avendo con noi condiviso diverse tappe, ci siamo fermati a fare un bagno nel gelido oceano (non sentivamo più le gambe, ma abbiamo avuto il coraggio di immergerci completamente). Percorso meraviglioso a ridosso della scogliera, sino ad arrivare a Santa Maria de Oia, un paese caratteristico. L’albergue è nuovo e il dormitorio, composto di letti a castello comodi e chiusi da tende, è stato il preferito di Anna. Ristorante elegante, con vista sulla scogliera al tramonto: pesce e vino meravigliosi (vongole giganti, bacalao innaffiato con albarigno, vino bianco secco locale), abbiamo ammirato il sole che si tuffava nel mare.

 

7. Da Santa Maria de Oia a San Pedro de Ramallosa

20 Km

Proseguendo per le spiagge si passa per Baiona, località decisamente turistica. Ho scippato un bagno in solitudine ai miei recalcitranti familiari, poi abbiamo proseguito insieme, dopo aver pranzato con spettacolari sardine arrosto (sardine atlantiche enormi, cinque volte le nostre) e polpo galego, il preferito di Anna.
Siamo riusciti ad alloggiare in un hotel – abbastanza caro per la verità – vicino alla spiaggia (camera tripla, bel bagno, ma materassi sfondati) di San Pedro e a fare un bagno. L’acqua aveva una temperatura più accettabile, anche se era piena di alghe e frammenti vegetali. Tapas a cena sul lungomare, dal quale ammirare i colori del tramonto (verso le 22) sulla baia.

 

8. Da San Pedro de Ramallosa a Vigo

22 Km

Finché si sta sull’oceano è piacevole, ma ad un certo punto occorre piegare verso l’interno e la periferia di Vigo è decisamente brutta e piuttosto lunga da attraversare. Palazzoni, vie larghe, qualche giardinetto poco curato. Abbiamo percorso un lungo rettilineo che porta all’ostello, modernissimo. Ho fatto la lavatrice. Ho scoperto che vi era l’aria forzata ma non si potevano aprire le finestre. Per me questa limitazione è un grande cruccio. Cena vicino all’ostello a causa della pioggerellina e della stanchezza. Dopo cena siamo riusciti a trovare un piccolo supermercato aperto, per procurarci il necessario per la colazione. In effetti camminare a stomaco vuoto non ci viene bene. E le pastelerie aprono di solito non prima delle 9.

 

9. Da Vigo a Redondela

16 Km

Tappa in cui si raggiunge il cammino centrale. Da questo punto in avanti i pellegrini diventano sempre più numerosi man mano che ci si avvicina a Santiago. Percorso collinare, quindi con qualche tratto di salita, che ha messo alla prova Anna. La parte sterrata in mezzo al bosco è la più piacevole.
Abbiamo pranzato con insalata di pomodori sotto una tettoia di canne. Padrone di casa molto ospitale, ci ha intrattenuto offrendo il suo albarino e raccontandoci la sua vita (ha lavorato trent’anni in Germania). Purtroppo ci sono anche dei tratti su strade di traffico. A Redondela abbiamo alloggiato in un albergue privato. Ogni piccola stanza era delimitata da divisori in legno e ricomprendeva due letti a castello. Purtroppo abbiamo beccato una squadra di russatori (li sentivamo con i tappi nelle orecchie).
Da quel punto in avanti abbiamo sempre prenotato camere private in hotel con almeno un giorno di anticipo. E abbiamo dormito.


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